RISTRUTTURAZIONE STRATEGICA DOPO IL COVID-19

Il mondo, Italia compresa, va in una direzione di non ritorno al passato: dobbiamo abituarci, anche a
emergenza passata, a cambiare abitudini personali, professionali e sociali. Oggi più che mai occorre perciò
un netto cambio di visione strategica per superare ogni tipo di resistenza, culturale e burocratica, al
cambiamento.
Lo stato di pandemia causato dalla diusione del Covid-19, pur nella sua già rilevata gravità emergenziale,
non consente ancora di valutare appieno le ulteriori inevitabili conseguenze configurabili nel medio e
lungo termine, non solo dal punto di vista sanitario, ma altresì in termini di ricadute sociali ed economiche
che si verificheranno nel contesto di una presumibilmente dicile e lenta ripresa generale della vita ordinaria
delle persone in condizioni di stabile “normalità”, dopo il superamento della fase critica di massima allerta che
giustifica l’adozione di rigorose misure di contenimento generale applicabili su tutto il territorio nazionale a
tutela della salute pubblica della collettività per evitare la diusione epidemiologica del virus.
Il Coronavirus sta dando una forte scossa su vasta scala al comportamento aziendale e ai consumatori.
Mentre le conseguenze economiche di questo evento sono ancora poco chiare, sappiamo che gli eetti
del virus stanno già accelerando il cambiamento tra le imprese, e non solo.
Il COVID-19 ha infatti costretto tutto il mondo a ripensare alla propria vita quotidiana, dal lavoro alla scuola e
all’intrattenimento. In risposta a divieti di spostamenti, chiusure e raccomandazioni per non riunirsi in grandi
gruppi e mantenere le distanze, molte persone si sono rivolte a strumenti digitali per mantenere
una parvenza di normalità. È stato indispensabile trasformare digitalmente i nostri luoghi di lavoro e di
istruzione per essere in grado di operare ecacemente. Quelle aziende in grado di utilizzare la tecnologia
per ripensare il proprio modello di business per il futuro in chiave di trasformazione digitale, saranno quelle
che anticiperanno la concorrenza. Non a caso anche il Governo è intervenuto per dare una spinta a tale
trasformazione tramite diversi interventi; a fine maggio ha infatti emanato il decreto attuativo del Piano
Transizione 4.0 che prevede 7 miliardi di euro destinati alle imprese che maggiormente punteranno
sull’innovazione, sugli investimenti green, sulla ricerca e sviluppo e sulla formazione 4.0.